Bullismo, ecco chi sono le vittime e cosa subiscono
L'Istat ha raccolto i dati di un fenomeno che in Italia riguarda un ragazzo su due. Il caso di Pordenone la punta di un iceberg inquietante
Con bullismo si intendono quell'insieme di vessazioni, offese, minacce, atteggiamenti aggressivi, maldicenze che può spingersi fino alle violenze e che riguarda soprattutto gli ambienti scolastici e giovanili.
L'Istat ha tracciato a fine 2015 un quadro del fenomeno con particolare attenzione alle giovani vittime.
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Un ragazzo su due (52,7%) nell'ultimo anno è stato preso di mira almeno una volta dai bulli e circa uno su dieci (9,1%) ha subito atti di bullismo con cadenza settimanale.
Le vittime sono per lo più ragazze, giovanissimi (11-13 anni) e residenti al nord.
Le femmine, inoltre, sono più spesso bersaglio di cyberbullismo.
Oltre il 55% delle giovani 11-17enni è stata oggetto di prepotenze qualche volta nell'anno, mentre per il 20,9% le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile e per il 9,9% settimanale (contro,rispettivamente, il 49,9%, il 18,8% e l'8,5% dei coetanei maschi).
Tra le 11-17enni si registra una quota più elevata di vittime di cyberbullismo: il 7,1% delle ragazze che si collegano al web o dispongono di un cellulare sono state oggetto di vessazioni continue, contro il 4,6% dei ragazzi.
Le vittime assidue di soprusi raggiungono il 23% degli 11-17enni nel Nord. Considerando anche gli episodi sporadici, sono oltre il 57% le vittime residenti al Nord, contro una quota inferiore al 50% nel centro e al sud.
In generale, il rischio bullismo diminuisce con l'aumento dell'età: il 22,5% degli 11-13enni è vittima di vessazioni continue, rispetto al 17,9% dei 14-17enni.
I più giovani sono anche i più esposti al cyberbullismo.
Sul dato generale incide anche la zona di residenza: in aree molto disagiate si registra la quota più elevata di vittime (23,3%) di prepotenze assidue.
Come si manifesta il fenomeno
Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l'aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%).
Aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni sono denunciate dal 3,8% dei ragazzi. Il 16,9% degli 11-17enni è rimasto vittima di atti di bullismo diretto e il 10,8% di azioni indirette, prive di contatti fisici.
Tra le ragazze è minima la differenza tra prepotenze dirette e indirette (rispettivamente 16,7% e 14%).
Al contrario, tra i maschi le forme dirette (17%) sono più del doppio di quelle indirette (7,7%).
Solitudine
Sul fenomeno incidono la solitudine (il 23,6% degli 11-17enni che si vedono raramente con gli amici è rimasto vittima di prepotenze, contro il 18% tra chi incontra gli amici quotidianamente) e il tipo di studi: tra gli studenti delle superiori, i liceali sono in testa (19,4%); seguono gli studenti degli istituti professionali (18,1%) e quelli degli istituti tecnici (16%).
Infine, il 63,3% dei ragazzi è stato testimone di atti di bullismo, percentuale che sale a 2 ragazzi su 3 al Nord. In generale, il 26,7% dei ragazzi dichiara di avervi assistito una o più volte al mese.
(ANSA).