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Il piano degli Usa per eliminare Kim Jong-un

Secondo l'intelligence nordcoreana, la Cia e i servizi sudcoreani avrebbero ordito un complotto a base di veleni per assassinare l'avversario

Un complotto per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong-un. E' l'accusa lanciata alla Cia dal regime di Pyongyang: un piano che, se confermato, "equivarrebbe a una vera e propria dichiarazione di guerra alla Corea del Nord", afferma il ministero della Pubblica Sicurezza in un comunicato apparso sull'agenzia di stampa statale, la Korean Central News Agency.

La Cia e l'intelligence sudcoreana hanno "ordito una diabolica cospirazione", sostiene il governo nordcoreano, che parla di non ben specificate "sostanze biochimiche, radioattive e veleni a effetti ritardati di mesi" per assassinare, dopo essersi infiltrati nel Paese a nord del trentottesimo parallelo, il giovane leader durante un evento pubblico a Pyongyang.

Una "taglia" a diversi zeri
Secondo il regime, la Cia e i servizi sudcoreani nel 2014 hanno dato centinaia di migliaia di dollari a un nordcoreano, identificato soltanto come Kim, che lavorava in un complesso industriale del legno a Jabarovsk, nella Russia estremo-orientale, affinché insieme a un "gruppo di lavoro", assassinasse il leader di Pyongyang durante un evento pubblico.

Luogo prescelto il Palazzo del Sole di Kumsusan, a est della capitale, conosciuto anche come mausoleo di Kumsusan, dove sono custodite le salme di Kim Il-sung, nonno di Kim Jong-un e Grande leader eterno della Corea del Nord, e del figlio Kim Jong-il, padre dell'attuale capo del regime.


Un'organizzazione complessa
Tornato stabilmente in Corea del Nord nel 2016, l'uomo avrebbe ricevuto indicazioni per poter accedere ai luoghi delle celebrazioni e avrebbe ottenuto altri soldi per introdurre nel paese tutto l'occorrente, comprese apparecchiature satellitari, e per "pagare dei complici".

In tutto, all'uomo, che avrebbe avuto ripetuti contatti con l'intelligence sudcoreana, sarebbero stati dati circa 740.000 dollari. Le autorità di Pyongyang, che non forniscono dettagli su come sia stato possibile scoprire il complotto, né sul destino dell'agente Kim, avrebbero individuato anche un complice, Xu Guanghai (nome apparentemente cinese) della Qingdao Nazca Trade Co.

L'azienda di prodotti chimici risulta nei registri come nata il 7 marzo scorso, e il nome di Xu Guanghai compare come suo rappresentante legale. "Scoveremo e distruggeremo fino all'ultimo i terroristi della Cia e delle marionette dell'Intelligence Service sud-coreano", promette Pyongyang, che minaccia anche di sferrare un attacco antiterrorista contro le intelligence di Washington e Seul, secondo quanto riferito dalla KCNA.

STR/AFP/Getty Images
Il dittatore nordcoreano Kim Jong-Un con gli ufficiali del suo esercito al lancio di missili balistici in Corea del Nord

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Redazione