Basta Italia, la nuova rotta dei migranti porta alle Canarie, per fame e lotta alla Spagna
Cosa c'è dietro il nuovo trend seguito dagli scafisti e dai disperati in partenza dall'Africa
I flussi migratori verso l’Europa stanno subendo trasformazioni significative, come evidenziato nell'ultimo rapporto di Frontex. Nei primi due mesi del 2024, mentre in Italia sono giunti circa 6.000 migranti, ben 12.000 hanno raggiunto le Canarie. Questi numeri sorprendenti indicano uno spostamento dei percorsi migratori, con la rotta del Mediterraneo centrale improvvisamente svuotata, registrando come abbiamo scritto nei precedenti articoli un calo in Italia del 70% rispetto all'anno precedente.
Un trend che non indica affatto un rallentamento della migrazione verso l’Europa; gli arrivi rimangono su livelli simili a quelli dello scorso anno, ma ciò che è cambiato sono i percorsi, con sempre più migranti che si dirigono verso la pericolosa rotta dalle coste del Senegal e della Mauritania verso le Canarie.
La Rotta Pericolosa
La rotta verso le Canarie è caratterizzata da gravi rischi per i migranti, che affrontano viaggi estenuanti su fragili imbarcazioni attraverso un tratto di mare aperto e pericoloso. Le condizioni meteorologiche spesso avverse e la mancanza di soccorsi rendono questa traversata particolarmente pericolosa, con un numero significativo di incidenti e morti registrati lungo il percorso con quasi 200 vittime solo da gennaio, poiché si svolge su un tratto di mare aperto senza alcuna flotta di soccorso.
Cause del Cambiamento
Sono diverse le ragioni che hanno contribuito al cambiamento nei flussi migratori verso le Canarie,ne abbia parlato con Eugenio Cusumano professore di Scienze politiche all’Università di Messina.
Cosa può dirci dell’emergenza migratoria verso le Canarie?
«Il fenomeno migratorio verso le isole Canarie ha subito un notevole aumento, passando da circa 40.000 arrivi nel 2023 a circa 12.000 nei primi due mesi del 2024. A questi numeri si aggiungono altri 14.500 migranti arrivati in Spagna attraverso la rotta del Mediterraneo occidentale per un totale nel 2024 di 36.500 migranti arrivati in Spagna»
Quali sono le cause?
«Le cause di questo aumento sono molteplici e complesse, ma principalmente attribuibili alla crisi socio-economica che affligge i Paesi africani e all'aumento dei prezzi del grano, che ha contribuito a peggiorare le condizioni di vita e a spingere un numero crescente di individui verso la ricerca di opportunità migliori in Europa. Così, la crescente instabilità politica ed economica in alcune regioni dell'Africa occidentale e centrale ha spinto un numero sempre piu alto di immigrati a cercare rifugio e opportunità migliori attraverso la rotta delle Canarie. Un altro fattore da considerare è il presunto fallimento dei rapporti di esternalizzazione delle frontiere tra Spagna, Marocco, Mauritania e Senegal. Questi paesi sembrano utilizzare l'immigrazione come valvola di sfogo per la popolazione o come strumento di ricatto nei confronti dell'Europa, mettendo in discussione l'efficacia degli accordi bilaterali e l'integrità del sistema di controllo delle frontiere».
Cosa farà la Spagna?
«È probabile che l'Unione Europea e la Spagna cercheranno di rinegoziare tali accordi al fine di trovare soluzioni più sostenibili e a lungo termine per gestire il flusso migratorio verso le Canarie e altri punti di accesso europei».
Perché la rotta delle Canarie prima non veniva considerata?
«Questa rotta è stata abbandonata nel 2006 dopo la perdita di migliaia di vite umane (6.000 morti)ma è stata ripresa dal 2021, con un aumento significativo delle morti, 956, registrati nel 2023. È una delle rotte più pericolose, in quanto attraversa l'oceano Atlantico».
Cosa ne pensa dei flussi migratori in Italia?
«In contrasto con l'aumento degli arrivi alle Canarie, in Italia si è verificata una significativa riduzione degli sbarchi, grazie all'accordo con la Tunisia che sembra funzionare. Da ottobre in poi, il numero degli arrivi è diminuito di circa un decimo. Tuttavia, l'esito dell'incontro in Egitto tra esponenti politici italiani e europei, come Meloni e Von Der Leyen, potrebbe influenzare ulteriormente la situazione migratoria nel Mediterraneo e nei dintorni. Ma è preferibile non fare previsioni al momento e vedere come si evolve la situazione».