Corea del Nord Kim Jong-un
EPA/KIMIMASA MAYAMA
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Quel missile della Corea del Nord che potrebbe arrivare in Alaska

Un Icbm "regalo agli americani per il 4 di luglio" dice Kim Jong-un. La reazione di Trump e Seul, per ora, è un lancio dimostrativo di razzi

Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno dunque confermato che il missile lanciato dalla Corea del Nord martedì era effettivamente un Icbm (Intercontinental Ballistic Missile). Gli americani hanno anche calcolato che il vettore sarebbe stato in grado di arrivare in Alaska.

Washington e Seul hanno reagito con un'esercitazione missilistica, prova di forza per avvertire il regime di Kim Jong-un che si sta avvicinando pericolosamente al limite tollerabile.

Dal territorio sudcoreano sono stati lanciati verso il Mar del Giappone missili a corto raggio, gli Hyunmoo-2A di Seul e gli Atacms (Army Tactical Missile System) americani.

Solo l'autocontrollo frena gli Stati Uniti dall'entare in guerra

Il generale Usa Vincent K. Brooks, comandante delle truppe americane a Seoul ha avvertito i nordcoreani che a questo punto è solo l'auto controllo che frena gli Stati Uniti e la Corea del Sud dall'entrare in guerra con la Corea del Nord.

Secondo il ministero della Difesa di Seul, il test del 4 di luglio è stato condotto con una versione aggiornata dello Hwasong 12: un missile in grado di colpire le basi Usa nel Pacifico, compresa l'isola di Guam, e mettendo a rischio anche le Hawaii e capace di arrivare fino in Alaska.

Usa: azione globale per fermare Pyongyang

Rex Tillerson, Segretario di Stato Usa, ha fatto appello a una azione globale per contrastare la minaccia di Pyongyang, aggiungendo che qualsiasi paese che ospiti lavoratori nordcoreani, o che fornisca aiuti militari o economici Kim Jong-un sta aiutando un regime pericoloso. Tutte le nazioni, ha aggiunto Tillerson, dovrebbero dimostrare alla Corea del Nord che la sua politica di costruzione di armi nucleari ha delle conseguenze spiacevoli.

Il lancio porterà la Corea del Nord alla "auto-distruzione" ha dichiarato il ministro della Difesa di Seul, Han Min-koo, ed è stato condotto in chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Provocazioni e propaganda

Intanto Kim Jong-un continua con le provocazioni di propaganda. Mercoledì 5 luglio ha detto all'agenzia di Stato nordcoreana che "I bastardi americani non sono stati molto felici del regalo che gli abbiamo mandato il giorno dell'indipendenza, il 4 di luglio". L'agenzia statale nordcoreana in una nota ha anche sottolineato che la Corea del Nord ha dimostrato di saper lanciare un missile con una testata nucleare grande e pesante, capace di rientrare con successo nell'atmosfera terrestre.

La fase finale del confronto con Washington

Kim dice anche che il confronto con gli Stati Uniti è entrato nella sua "fase finale" e che la Corea del Nord non accetterà negoziati riguardanti il suo programma di missili balistici a meno che gli Stati Uniti pongano fine alla loro politica ostile e alle loro minacce nucleari. Kim, secondo l'agenzia giornalistica del regime, ha anche chiesto ai suoi scienziati di mandare spesso questi pacchetti regali - piccoli e grandi - agli Yankee.

Benvenuti a Pyongyang

ED JONES/AFP/Getty Images
16 aprile 2017. In un negozio di parrucchieri all'interno di un centro ricreativo a Pyongyang, in Corea del Nord, un televisore trasmette le riprese di una parata militare che sfila di fronte al leader Kim Jong-un. Sulla parete, un poster raffigura i tagli di capelli disponibili.

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