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June 22 2017
Donald Trump è uno "psicopatico". L'epiteto arriva dalla Corea del Nord, leggi Kim Jong-un. Guai a chi pensi "da quale pulpito".
A lanciare stoccate contro il presidente degli Stati Uniti è il giornale nordcoreano Rodong Sinmum, organo ufficiale del partito unico al potere, che suggerisce che Trump ricorrerà a un attacco su Pyongyang per distogliere l'attenzione dai suoi problemi politici interni.
Le accuse vengono in un momento faticoso e teso delle relazioni tra i due Paesi. Il 20 giugno è morto in un ospedale dell'Ohio Otto Warmbier, lo studente americano rilasciato dalla Corea del Nord - dopo 17 mesi - in stato di coma con un trauma al cervello. Ventiduenne, Otto era stato condannato a 15 anni di lavori forzati da una corte nordcoreana. La sua colpa? Aver "rubato" uno striscione di propaganda, azione confessata in lacrime dopo un estenuante interrogatorio.
Trump ha subito condannato la "brutalità del regime nordcoreano", aggiungendo: "Il destino di Otto rafforza la determinazione della mia amministrazione per evitare che persone innocenti debbano affrontare tragedie simili a causa di regimi che non rispettano lo stato di diritto o un minimo di decenza umana".
Secondo Rodong Sinmun, il governo statunitense soffre di una crisi interna, che potrebbe portare all'"impeachment di Trump" (il riferimento è allo scottante Russiagate). Per questo Trump starebbe prendendo in considerazione un attacco preventivo contro la Corea del Nord, a causa della "difficile situazione" personale.
Il giornale nordcoreano cita anche due precedenti analoghi, a suo dire: il presidente Harry Truman, che sarebbe entrato nella guerra di Corea nel 1950 per tentare di distogliere dai problemi economici degli Stati Uniti, e il presidente Bill Clinton, che avrebbe lanciato un attacco militare in Iraq nel 1998, quando si trovava ad affrontare un'indagine sulla sua vita sessuale.
Quindi l'avvertimento alla Corea del Sud, che "deve rendersi conto che seguire questo psicopatico di Trump potrà portare solo al disastro".
Come ricorda il Washington Post, gli Stati Uniti e i suoi leader sono spesso l'obiettivo delle minacce e degli insulti dai media ufficiali di Pyongyang. Durante la campagna elettorale, però, Trump era stato per lo più risparmiato, e in un'occasione era stato addirittura elogiato come "saggio".
Da quando è entrato in carica, la linea è cambiata e il numero uno americano è spesso oggetto di critiche negative.
A maggio, un altro giornale statale aveva detto che Trump è ignorante sulla Corea del Nord. A inizio giugno, invece, un portavoce del ministero degli Esteri ha dichiarato alla Korean Central News Agency che la decisione di Trump di uscire dall'accordo internazionale sul cambiamento climatico era "il colmo dell'egoismo".