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April 10 2017
Al suo debutto televisivo, ospite dalla Gruber, non ha particolarmente brillato, ma Davide Casaleggio è oggi la stella più luminosa del firmamento grillino. La convention organizzata a Ivrea (guai a chiamarla la Leopolda dei 5Stelle: si offendono tutti, sia i 5Stelle e che i leopoldini) in memoria del fondatore Gianroberto Casaleggio a una anno dalla scomparsa, lo ha incoronato leader a tutti gli effetti.
Svolta governista
I più entusiasti sono gli anti Di Maio. Anche se è improbabile che Davide possa concorrere alle primarie annunciate per il prossimo autunno per la scelta del candidato premier, ruolo al quale il vice presidente della Camera ambisce ormai da tempo, dopo sabato in tanti hanno cominciato a sperarlo fortemente. Quel che è certo è che il protagonismo assunto dal Casaleggio junior ormai a pochi mesi dalle elezioni politiche, testimonia di una svolta ultra governista del "fu Movimento anti-sistema" per eccellenza.
Flop televisivo
41 anni, titolare della Casaleggio Associati, fondatore della piattaforma Rousseau, Casaleggio parla ormai da leader di un partito che punta con decisione alla guida del Paese. La prova tv non lo ha premiato. Nonostante le ore di training trascorse in un albergo romano con il capo della comunicazione Rocco Casalino, davanti alle telecamere Casaleggio è apparso impacciato, poco naturale, vittima della sua timidezza. D'indole troppo riservata per riuscire a imporsi mediaticamente al pari di un Alessandro Di Battista e dello stesso Beppe Grillo.
Potere nelle retrovie
Le sue abilità spiccano soprattutto nelle retrovie. E d'altra parte nemmeno il padre aveva bisogno di andare in televisione (lo ha fatto una sola volta con la Annunziata) per essere considerato da chiunque il capo del Movimento insieme a Grillo. La differenza è che mentre Gianroberto, anche iconicamente, rappresentava il leader anti establishment per eccellenza, Davide ha il linguaggio compassato, misuratissimo nei toni (che non alza mai) e l'aspetto standard di chi tiene saldamente in mano le redini di un gruppo che ha già superato la fase dell'apriscatole e non si accontenta più di stare all'opposizione.
Le differenze con il padre
Tutto ciò che caratterizzava il M5s come forza alternativa all'attuale sistema dei partiti è stato spazzato via: dalla democrazia diretta all'uno vale uno, dallo strapotere della rete (le votazione on line vengono sempre più spesso ribaltate) al mito dello streaming. L'esperienza di Virginia Raggi in Campidoglio ha reso urgente la sostituzione del realismo all'utopia. Se Casaleggio senior era un leader visionario, Casaleggio junior è un capo concreto, che guarda più al presente, alle decisioni da prendere giorno per giorno, che, nonostante l'ossessiva narrazione proprio su questo, a un lontano futuro.
La supervisione su tutto
Se a “Otto e mezzo” e al convegno di Ivrea ha soprattutto rievocato la figura del padre, lontano dai riflettori Davide si occupa infatti di questioni ben più pratiche: supervisiona il blog di Beppe Grillo, i numerosi siti satelliti e le inserzioni pubblicitarie, certifica le liste, accetta e respinge candidature. E, anche se ha detto che non sarà lui a scegliere i prossimi ministri, scrive il programma di governo del Movimento 5 Stelle: tecnologia, ambiente, lavoro, informazione.
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Unico interlocutore per gli avversari
Guarda caso tutti argomenti lanciati sabato da Ivrea da colui che in molti, dentro il Movimento, vorrebbero candidato premier e che il suo probabile futuro principale antagonista, Matteo Renzi, ha già accreditato come “vero leader dei 5Stelle” e quindi unico interlocutore nella futura campagna elettorale. Una legittimazione a tutti gli effetti che nemmeno l'ostinata, ma ormai impossibile, resistenza “fuori dalla politica” di Davide Casaleggio può mettere in discussione.