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Economia

Antiriciclaggio: ecco perché aumentano le segnalazioni

I dati di Bankitalia mettono in luce le tante denunce legate al terrorismo internazionale e alla voluntary disclosure

La lotta all’evasione fiscale passa ormai in maniera sempre più determinante dal controllo dei flussi di denaro e dunque dall’attività antiriciclaggio svolta soprattutto dalla Banca d’Italia. E allora sorprende non poco constatare, secondo i dati forniti direttamente da Palazzo Koch, che nel 2016 si è toccato un vero record di segnalazioni di operazioni cosiddette sospette: ben 101.065. Un valore che gli stessi tecnici di Via Nazionale confermano essere di ben otto volte superiore a quello registrato agli inizi dell’attività dell’Unità di informazione finanziaria (Uif), l’ufficio che in maniera specifica presso Bankitalia si occupa dal 2007 appunto di antiriciclaggio.

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Dati significativi
I numeri dicono poi che le transazioni sospette hanno raggiunto un importo complessivo di oltre 88 miliardi di euro, che sale a 150 miliardi se si tiene conto anche delle operazioni solo tentate. Tra l’altro, è stato anche sottolineato che ben il 70% delle segnalazioni sopra citate ha condotto all’apertura di un’indagine da parte del Nucleo speciale di polizia valutaria, a testimonianza dunque della serietà e dell’importanza delle denunce inviate alla Banca d’Italia. Ma a cosa si deve questo vero e proprio boom di segnalazioni? Due sembrano essere stati in questi ultimissimi anni i fattori maggiormente incentivanti: il terrorismo internazionale e la voluntary disclosure.

Terrorismo internazionale
Tra gli allarmi più significativi lanciati da Bankitalia in tema di antiriciclaggio c’è quello legato a transazioni finanziarie sospettate di supportare economicamente il terrorismo internazionale. Le segnalazioni in questo senso sono infatti raddoppiate rispetto al 2015 e sono risultate addirittura sei volte superiori nel confronto con il 2014. Inoltre più del 90 per cento di queste denunce, fanno notare dall’Uif, è stato ritenuto di interesse investigativo del citato Nucleo speciale di polizia valutaria con numerosi casi in cui le indagini hanno purtroppo confermato i sospetti.

Voluntary disclosure
L’altro fenomeno monitorato con particolare attenzione dai tecnici di Via Nazionale in tema di antiriciclaggio è certamente quello della voluntary disclosure. Su questo fronte, particolarmente caldo in relazione ai recenti provvedimenti di legge che hanno agevolato proprio il rientro di capitali, c’è da registrare un aumento del 22,3 per cento delle segnalazioni rispetto al 2015. Tra l’altro il trend di queste operazioni sospette, secondo sempre i dati forniti da Bankitalia, continua ad essere in costante crescita anche in questo primo semestre del 2017, per il quale esistono ancora numeri parziali. Si tratta comunque del segnale evidente che siamo di fronte a un fenomeno, quello della voluntary disclosure, da tenere sotto costante osservazione, per evitare che il rientro di capitali, voluto per legge, si presti a operazioni del tutto illegittime.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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