Banche: quanto abbiamo speso finora per salvarle
Il costo è di oltre 30 miliardi di euro e sale a quasi 40 miliardi se si considerano i Tremonti e Monti bond
È di oltre 31 miliardi di euro il costo per il salvataggio di sette banche italiane negli ultimi due anni. Un conto che potrebbe salire se si aggiungessero ulteriori istituti in futuro.
Sono 10 miliardi di euro in più rispetto a quanto aveva stimato Bankitalia, che a inizio anno aveva parlato di 20 miliardi di euro come dotazione "ampiamente sufficiente" per supportare e salvare le banche in difficoltà.
E 20 miliardi di euro, infatti, era proprio la cifra indicata dal governo a dicembre dello scorso anno nel decreto con cui ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione a un maggiore indebitamento per interventi a sostegno del sistema bancario.
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Tutte le operazioni
Alla cifra di 31 miliardi di euro ci si arriva sommando tutte le operazioni di salvataggio dal 2015 a oggi: 8,8 miliardi di euro per salvare Mps con un maxi-aumento che sarà finanziato soprattutto con soldi pubblici e in parte dagli investitori
A questi si aggiungono i 5,3 miliardi finanziati dal sistema bancario, azionisti e creditori per salvare Banca Marche, Etruria, CariFerrara e Carichieti, acquistate poi da UBI e Bper per 1 euro.
In ultimo, i 17 miliardi messi sul piatto sempre dallo Stato per l’operazione di salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Vento Banca che ha visto il coinvolgimento di Intesa Sanpaolo.
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Tremonti bond
Il costo sale ancora, tuttavia, se si considerano gli aiuti ricevuti in passato dalle banche sotto forma di prestiti obbligazionari comprati dallo Stato: Tremonti bond e Monti bond.
In quest’ultimo caso il prezzo, per contribuenti, investitori e industria del credito salirebbe a 39 miliardi di euro.
Ai 31 miliardi, infatti, andrebbero aggiunti i 4 miliardi di euro iniettati in quattro banche tramite i Tremonti Bond, le obbligazioni sottoscritte dal Mef nel 2009: Banco Popolare (1,4 miliardi), Bpm (500 milioni), Mps (1,9 miliardi) e CreVal (200 milioni), che hanno poi restituito allo Stato i soldi ricevuti in prestito.
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Monti bond
Nel 2011 è stata la volta dei Monti Bond che hanno aggiunto altra linfa vitale a Mps per 3,9 miliardi.
Restituiti tramite due aumenti di capitale negli anni successivi, una parte degli interessi nel 2014 è stata convertita in azioni portando, quindi, lo Stato all'interno dell’azionariato della banca senese con una quota del 4%.
Risultato? Se si sommano gli 8,8 miliardi di euro agli aiuti ricevuti tramite Tremonti e Monti bond, il salvataggio di Rocca Salimbeni è costato all’Italia oltre 14 miliardi di euro, quasi tutti sostenuti dai contribuenti.
Quanto ha messo lo Stato
Tolti i 5 miliardi per la risoluzione dei quattro istituti dell'Italia Centrale, un'operazione che è ricaduta sulle spalle del sistema bancario e degli azionisti, degli obbligazionisti e dei correntisti ignari delle quattro banche (che hanno sperimentato il bail-in), in tutto i contribuenti hanno versato 34 miliardi di euro per salvare le banche in crisi negli ultimi 7 anni.
Di questi, per ora, solo 8 miliardi di euro (quelli prestati con i Tremonti e Monti bond) sono tornati indietro.