Fabrizio Corona, sequestrati beni per 800.000 euro
Si tratta del contenuto di due cassette di sicurezza e un conto corrente in Austria
La valanga giudiziaria che sta travolgendo Fabrizio Corona non accenna a fermarsi. La Guardia di Finanza, infatti, ha sequestrato a Corona beni per il valore di circa 843.000 euro.
Soldi che si trovavano depositati in due cassette di sicurezza a Innsbruck e su un conto corrente aperto nella stessa città.
Si tratta del denaro "Portato in salvo" (almeno fino ad ora) da Francesca Persi nel famoso primo viaggio in Austria eseguito su ordine dello stesso Corona che si sarebbe presentato dalla sua prestanome con le borse di contanti. Al primo trasferimento ne sarebbero dovuti seguire altri per spostare il milione e 700.000 euro nascosto nel soffitto della Persi.
Il sequestro del denaro austriaco è avvenuto in seguito all'apertura di una rogatoria internazionale avviata per rintracciare quelle somme. La Procura di Milano adesso contesta all'ex agente dei fotografi tre imputazioni: intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali relative alla misure di prevenzione.
La scorsa settimana il Tribunale di sorveglianza di Milano, oltre ad aver revocato l'affidamento in prova ai servizi sociali, aveva disposto che la revoca avesse validità ex tunc, ovvero dal 22 ottobre 2015, primo giorno di vita fuori dalla comunità di Don Mazzi per Corona e nella casa di Via De Cristoforis sequestrata dalla Guardia di Finanza. Questo significa che l'anno vissuto fuori dal carcare dovrà essere nuovamente scontato in prigione.
Secondo i giudici Corona "Sarebbe stato più interessato al suo recupero economico rispetto a quello terapeutico e sociale". Resta valido solo il percorso terapeutico portato avanti dall'ex agente fotografico nella comunità Exodus di Don Mazzi dal 18 giugno 2015 al 21 ottobre.
Nell'ordinanza si legge: "Nel suo periodo di affidamento in prova Corona ha messo in atto ripetuti comportamenti organizzati contro la legalità". Si tratta di "Una trasgressione delle prescrizioni con l'incasso di rilevantissime somme di denaro in nero".
In giudici sottolineano la "Discontinuità" di Corona nel suo percorso di riabilitazione. L'ex re dei paparazzi in aula ha dichiarato: "Mi sento accerchiato. Ho commesso un errore ma non un reato, se mi date il tempo per pagare le tasse su quei contanti potrò proseguire nell'affidamento. Sono una persona onesta che ha guadagnato un mucchio di soldi ammazzandosi di lavoro".