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Il 2015 nel mondo: i fatti principali in 55 foto

Dalla strage di Parigi al diesel-gate, dalla crisi greca fino alla guerra in Siria: il racconto fotografico dell'anno che si sta per concludere




GENNAIO 
7 gennaio
Un gruppo di terroristi islamici fa irruzione nella redazione di Charlie Hebdo, il settimanale satirico di Parigi che i mujaheddin considerano blasfemo, uccidendo 12 persone, tra cui il direttore Stephane Charbonnier, numerosi vignettisti e due poliziotti.

8 gennaio
Boko Haram conquista Baga, l'unica città dello Stato del Borno, in Nigeria, che non era ancora caduta sotto il giogo dei ribelli islamisti. Ne seguì un sanguinoso massacro, con almeno 1000 persone massacrate dalle milizie fondamentaliste che hanno dato l'assalto alla città

11 gennaio
Per rispondere all'attacco islamista contro il settimanale satirico e dire no al regurgito terrorista, Parigi scende in piazza. All'oceanica manifestazione partecipano 1,5 milioni di persone tra cui 40 capi di Stato tra cui Angerla Merkel, Nemjamin Netanyahu e Mahmoud Abbas

20 gennaio
I ribelli sciiti del nord dello Yemen - finanziati da Teheran - prendono armi in pugno il palazzo presidenziale di Sana costringendo alle dimissioni il presidente Abd Rabbo Mansur Hadi e il suo governo, saliti al potere nel 2012 in seguito allo scoppio delle primavere arabe

23 gennaio
Muore in Arabia Saudita, a 90 anni, re Abdullah, sostituito al trono da suo fratello Salman, che assicura continuità politica e diplomatica nel Regno.


FEBBRAIO
3 febbraio
Un pilota giordano, Muath Kasasbeh, viene arso vivo dai suoi carcerieri dell'Isis, dopo il suo elicottero era caduto in un'incidente al confine con la Siria, in un'area controllata dallo Stato islamico. Il rogo, raccapricciante, viene trasmesso online in un video che segna, simbolicamente, uno dei più passaggi più abietti della comunicazione islamista. 

6 febbraio
I ribelli sciiti filoraniani dello Yemen sciolgono il parlamento, scatenando le ire di Riad che annuncia il ritiro del sostegno finanziario al Paese, primo passo prima della decisione di scendere in guerra. 

12 febbraio
I leader della Russia, dell'Ucraina, della Germania e della Francia si incontrano a Parigi nel tentativo di resuscitate il cessate il fuoco del settembre 2014 siglato a Minsk.  Dopo 16 ore di colloqui le parti concordano la fine delle ostilità nella parte orientale del Paese, ma anche il rilascio dei prigionieri e la concessione di uno status autonomo per le province filorusse di  Donetsk e Luhansk.

27 febbraio
Viene ucciso a Mosca da un commando che poi farà perdere le sue tracce, a pochi passi dal Cremlino, il businessman Boris Y. Nemtsov, ex amico divenuto acerrimo oppositore di Vladimir Putin in Russia..  Il leader del Cremlino condanna l'omicidio. L'opposizione scende in piazza. L'inchiesta si inabissa, dopo la sospetta confessione del presunto killer ceceno. 

MARZO
3 marzo
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che senza consultare Obama era stato invitato a parlare dallo speaker repubblicano della Camera, si rivolge al Congresso degli Stati Uniti per contestare la decisione del Presidente USA di aprire un dialogo, dopo trent'anni di gelo, con il regime iraniano. La visita, messa in calendario per due settimane prima delle elezioni in Israele, viene interpretata dalla stampa Usa come una trappola repubblicana contro Obama, fautore del dialogo con Teheran.

6 marzo
Il gruppo fondamentalista nigeriano Boko Haram annuncia la sua affiliazione allo Stato islamico.

17 marzo
Contro le previsioni della vigilia, il Likud di Benjamin Netanyahu vince le elezioni in Israele, sbaragliando i laburisti di Isaac Herzog. Bibi dichiara, dopo la vittoria, che non nascerà mai nessuno Stato palestinese fin quando lui rimarrà orino ministro

18 marzo
Due uomini armati di fucili mitragliatori compie una strage al Museo del Bardo in Tunisia: i morti sono ventuno, tra cui diciannove stranieri e quattro turisti italiani

24 marzo
Un Airbus A320-200 precipita al suolo durante la fase di crociera sulle Alpi di Provenza francesi in seguito ad azione deliberata del copilota Andreas Lubitz che si era blindato dentro nella cabina di pilotaggio. Muoiono 150 persone
 

26 marzo
L'Arabia Saudita entra in guerra e comincia a bombardare lo Yemen per indebolire le forze Houthi alleate con l'Iran.

APRILE
2 aprile
Un commando quattro miliziani di Al Shabab fa irruzione in un college universitario a Garissa, nel nordest del Kenia, e separa i musulmani, che vengono lasciati scappare, dai non-musulmani. Muiono 140 persone. 

2 aprile
L'Iran, gli Stati Uniti, i restanti quattro membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e la Germania siglano uno storico pre-accordo sullo sviluppo del nucleare civile a Teheran. L'Iran accetta in cambio le ispezioni da parte dell'IAEA nella centrale di Natanz e concorda su una bassa soglia di arricchimento dell'uranio.  In cambio Ue e Usa accettano di mitigare, progressivamente, le sanzioni contro il regime degli Ayatollah. 

9 aprile
Dopo quasi mezzo secolo di gelo i ministri degli Esteri di Stati Uniti e di Cuba si incontrano a Panama, dove è in corso il Summit delle Americhe. È il primo passo verso la fine dello storico conflitto tra l'isola caraibica e il suo ingombrante vicino.

12 aprile 
Papa Francesco definisce quello armeno il primo genocidio del XX secolo, suscitando le ire di Ankara. La Turchia ritira ambasciatore in Vaticano: un caso politico-diplomatico che isola Erdogan dalla comunità internazionale.

21 aprile
L'ex leader dei Fratelli Musulmani egiziani, ed ex premier Mohammed Morsi, viene condannato insieme a 14 membri dell'organizzazione a 20 anni di prigionia,  per torture e detenzione illegale ed extragiudiziale di numerosi manifestanti durante le sollevazioni del 2012. il 16 maggio verrà condannato a morte, in un altro processo svoltosi al Cairo, per alto tradimento.


MAGGIO
8 maggio
I Tories vincono le elezioni inglesi consentendo a David Cameron  di ricoprire la carica di primo ministro inglese per la seconda volta consecutiva. Con 331 seggi su 650, i conservatori ottengono ben ventiquattro deputati in più del 2010, mentre i laburisti perdono ventisei seggi. 

22 maggio
Grazie al 60% di sì in un referendum popolare, l'Irlanda legalizza i matrimoni tra le persone dello stesso sesso. È la prima volta  in Europa che il sì ai matrimoni gay passa attraverso una consultazione popolare.  

GIUGNO
7 giugno
Il partito AKP del presidente Erdogan perde la maggioranza assoluta in Turchia in un'elezione caratterizzata da una forte affluenza. Queste elezioni segnano anche l'ingresso in parlamento del Partito democratico del popolo, filocurdo, che ottiene il 13% e 80 seggi.

25 giugno
Con una decisione 5 a 4, la Corte Suprema degli Stati Uniti stabilisce che le coppie di persone dello stesso sesso hanno diritto a sposarsi in tutti i 50 Stati della Federazione. I giudici hanno definito incostituzionale il divieto in materia espressamente vigente in 13 Stati, che dovranno modificare le rispettive leggi, legalizzando il same-sex marriage.

26 giugno
Un uomo armato - Seifeddine Rezgui, di 23 anni - fa irruzione in un resort di lusso tunisino a Port El Kantaoui, presso Susa, uccidendo 38 turisti. Anche in questo caso, come per l'attacco al museo del Bardo, lo Stato islamico si intesta la rivendicazione dell'azione terroristica. 

29 giugno
La Grecia non paga la tranche di 1.5 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale. I creditori scendono sul piede di guerra rifiutando di pagare un ulteriore prestito ad Atene, che è costretta a chiudere le banche per sei giorni. Il denaro, che non era già stato ritirato e portato all'estero, viene razionato progressivamente. Alexis Tsipras convoca un referendum popolare per mettere al voto il piano di salvataggio proposto. 

LUGLIO 
1° luglio
Cuba e Stati Uniti siglano un accordo per l'apertura, dopo oltre mezzo secolo, delle rispettive ambasciate a Washington e a L'Havana. Il ritorno a normali relazioni diplomatiche avviene il 20 luglio, in vista della visita a Cuba, programmata per agosto, del segretario di Stato John Kerry

5 luglio
La Grecia viene chiamata alle urne in uno storico referendum voluto dal primo ministro Alexis Tsipras e dal suo muscolare ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, sul piano di salvataggio dei creditori. Vince il NO,  con il 61% dei voti. Le banche elleniche rimangono chiuse per sei giorni. 

14 luglio
Gli Stati Uniti, l'Inghilterra, la Francia, la Cina, la Russia e la Germania siglano con Teheran uno storico accordo che dovrebbe impedire all'Iran di sviluppare un'arma nucleare nei prossimi quindici anni. In cambio, ritirano le sanzioni comminate dai tempi della caduta dello Shah di Persia. Per Obama è un passaggio difficile: con un Congresso a maggioranza repubblicana, il rischio di una bocciatura dell'accordo è comunque molto elevata.

29 luglio
L'agenzia di intelligence afghana annuncia la morte del mullah Omar, fondatore dei Talebani, che sarebbe avvenuta nel 2013 in Pakistan. I talebani non hanno mai confermato.

AGOSTO
1°-30 agosto
Le rotte migratorie balcaniche, che premono sui confini della vecchia Europa, si fanno sempre più imponenti. L'Alto Commissariato per i Rifugiati stima che circa 3000 persone ogni giorno - per lo più provenienti da Paesi in guerra come la Siria e l'Afghanistan -  cercherà di raggiungere l'Europa occidentale attraverso i Balcani. L'Ungheria di Orban chiude le frontiere. La Macedonia dichiara un temporaneo stato di emergenza.  

14 agosto
Riapre ufficialmente l'ambasciata americana a L'Havana, chiusa nel 1961 dopo la presa del potere dei barbudos di Fidel Castro.

20 agosto
Dopo aver firmato un accordo con i creditori, al termine di una drammatica notte di trattative, Alexis Tsipras si dimette dalla carica di primo ministro, rompe definitivamente con un critico Alexis Varoufakis e affida un governo ad interim al giudice Vassiliki Thanou-Christophilou, in vista del voto anticipato del 20 settembre 2015. 

24 agosto
I miliziani dell'Isis distruggono il tempio di Baalshamin, una delle strutture meglio preservate del sito archeologico di Palmira, nonché un monastero cattolico del quinto secolo DC. I miliziani - dopo averlo torturato - decapitano anche Khaled Asaad, 81 anni, l'ex direttore del sito di Palmira. 

SETTEMBRE
14 settembre
Di fronte allo spaventoso flusso di migranti che premono per entrare in Europa dai Balcani e dal Mediterraneo, l'Unione europea guidata da Jean-Claude Juncker propone agli Stati membri un piano per l'accoglienza, secondo criteri economici e demografici, di 120 mila richiedenti asilo.

15 settembre 
Dopo aver sfocato il primo ministro Tony Abbott, l'ex giornalista e avvocato Malcolm Turnbull, del Partito liberale, viene eletto 29esimo premier della storia australiana 


18 settembre
La United States Environmental Protection Agency (EPA) comunica che la casa automobilistica tedesca Volkswagen ha illegalmente installato un software di manipolazione progettato per aggirare le normative ambientali sulle emissioni ambientali: un terremoto di devastanti proporzioni che fa crollare il titolo, dà il via a una serie inestimabile di richieste di risarcimento e costa il posto all'Ad Martin Winterkorn. 

20 settembre
Alexis Tsipras, dopo la scissione interna a Syriza, vince le elezioni con il 35% dei voti, ottenendo 145 seggi su 300. Dopo essersi liberato della riottosa sinistra interna capitanata da Varoufakis, si reinsedia come primo ministro ad Atene a meno di un mese dalle dimissioni.

OTTOBRE
1 ottobre
Un'altra strage della follia in America. Un uomo armato fa irruzione in un college vicino a Portland, nell’Oregon, e uccide sette persone. Il sospetto killer, morto suicida dopo la strage, si chiama Chris Harper Mercer e ha 26 anni. Era stato congedato dall’esercito dopo un mese.

3 ottobre
Un bombardamento americano colpisce l’ospedale di Medici Senza Frontiere, a Kunduz, in Afghanistan, uccidendo 22 persone, tra cui dodici membro dello staff della Ong. La Casa ammette l’errore. Le Nazioni Unite condannano l’episodio e aprono una investigazione per ricostruire l’accaduto. MSF comunica che è costretta ad abbandonare Kunduz.

10 ottobre
Due attentati simultanei uccidono cento persone durante una manifestazione pacifista ad Ankara in Turchia. È l’ennesimo episodio terroristico, dopo la strage islamista del 22 luglio a Suruc, che investe la Mezzaluna negli ultimi mesi. Nonostante il clamore non c’è nessuna   ufficiale rivendicazione.

15 ottobre
Scoppia la Terza Intifada a Gerusalemme: accoltellamenti, auto che investono passanti ebrei, azioni individuali. Non si scorge però, a differenza della I e della II Intifada, nessuna regia politica a muovere le fila di una violenza spontanea e disarticolata.

19 ottobre
Dopo 9 anni, la sinistra del Partito liberale vince le elezioni in Canada, sconfiggendo i conservatori del primo ministro Stephen Harper. Il nuovo premier, Justin Trudeau, 47 anni, è il figlio dello storico e amatissimo primo ministro canadese degli anni 70 e 80

29 ottobre
Dopo 35 anni la Cina dice addio alla politica del figlio unico e autorizza le coppie ad avere fino a due figli. Una svolta storica determinata anche da fattori economici, legati a un sistema pubblico-privato in continua crescita. 

30 ottobre
Per la prima volta gli Stati uniti inviano qualche decina di ufficiale e istruttori per aiutare le forze curde e della resistenza nel nord della Siria.

31 ottobre
L’Airbus russo A321-200, venti minuti dopo essere decollato da Sharm El Sheik, precipita in volo dopo un’esplosione mentre si trova sopra il desero del Sinai. Muiono 224 persone. L’FSB – il servizio segreto russo – sospetta subito un attentato islamista grazie all’esplosione di un ordigno salito a bordo.

NOVEMBRE
4 novembre
Per la prima volta dal 1949, anno successivo alla vittoria della rivoluzione maoista, i presidenti di Cina, Xi Jinping, e dell’isola di Taiwan, Ma Ying-jeou, si incontrano a Singapore per normalizzare le loro relazioni bilaterali dopo 70 anni di gelo. 

8 novembre
Il partito del premio Nobel per la Pace Aung San Su-Kyi vince le elezioni legislative in Birmania. È la prima volta dopo cinquant’anni di brutale dittatura militare che gli elettori di Myanmar possono esprimere il proprio voto in elezioni di carattere nazionale.

12 novembre
Gli Stati Uniti annunciano di aver  ucciso con l'attacco di un drone, mentre si trovava nei pressi di Raqqa, il terrorista britannico Mohammed Emwazi, più noto come Jihadi John, il volto mediatico dell’Isis. L’uomo ritenuto autore delle decapitazione dei prigionieri caduti nelle mani dei miliziani dello Stato islamico.

13 novembre
Tre attacchi coordinati uccidono centoventinove persone a Parigi. È al teatro Bataclan, durante un concerto del gruppo californiano Eagles of Death Metal, che la mattanza islamista fa un numero maggiore di vittime. Il presidente Hollande definisce l’azione terroristica come un atto di guerra e dà ordine di bombardare Raqqa, la capitale dello Stato islamico, mentre prende il via la caccia ai terroristi in fuga.  Dopo un assedio da parte delle teste di cuoio, viene ucciso Abdelhamid Abaaoud, terrorista belga che aveva combattuto in Siria, che la polizia sospetta essere la mente degli attentati.

16 novembre
L’annuncio del presidente di Obama che gli Stati Uniti accoglieranno 10 mila profughi siriani scatena l’opposizione repubblicana al Congresso.

20 novembre
Gli estremisti islamici fanno irruzione nel lussuoso Radisson Blu hotel a Bamako, la capitale del Mali. Vengono prese in ostaggio 170 persone. L’intervento congiunto tra le forze di sicurezza ma liane e le forze speciali francesi si conclude con una carneficina: 27 morti, tra cui i due attentatori. Il businessman, Moktar Belmoktar, un ex comandante di Al Qaeda divenuto il re del contrabbando di tutta l’area del Sahel, rivendica l’azione. 

24 novembre
La contraerea turca abbatte un aereo da guerra russo accusato di aver sconfinato mentre si trovava nell’area turcomanna della Siria. Vladimir Putin promette vendetta e definisce la rappresaglia turca come una pugnalata alle spalle.

27 novembre
Tre persone, tra cui un poliziotto, vengono uccisi durante un attacco a una clinica che pratica aborti a Colorado Spring, già presa di mira dai movimenti antiabortisti americani. Il killer, un fondamentalista cristiano di 57 anni, è Robert L. Dear Jr.

30 novembre
La Conferenza sul clima delle Nazioni Unite COP21 si svolge nell’area nord di Parigi. È uno dei meeting – fortemente voluto da Baraci Obama - che vedono una partecipazione di leader politici e capi di Stato più amplia della storia.

DICEMBRE
2 dicembre
14 persone vengono uccise a San Bernardino, in California, mentre si trovavano a un party presso un centro per disabili chiamato Inland Regional Center. I killer sono il cittadino arabo-americano Syed Farook, ex ispettore sanitario, e la moglie Tashfeen Malik, di origini pakistane. È un attentato islamista fai-da-te, cioè senza un’apparente regia organizzativa dell’Isis o di qualche altra fazione fondamentalista. L’Fbi mette in guardia gli americani sul pericolo emulativo. 

6 dicembre
Finisce dopo 17 anni il chavismo populista in Venezuela. Il partito del presidente Maduro perde le elezioni contro  la Mesa de Unidad Democratica, un variegato cartello composto due anime quella che si riconosce nella linea radicale di Leopoldo Lopez, attualmente in carcere, e quella più moderata di  Henrique Capriles, sconfitto da Maduro alle presidenziali del 2013.

8 dicembre
Prende il via il Giubileo a Roma. È una Piazza San Pietro gremita di fedeli, circa 50 mila, quella che dalle prime ore dell'alba ha aspettato Papa Francesco per dare il via all’evento.

10 dicembre
Dopo 12 anni di gestione nazionalpopulista di Nestor e Cristina Kirchner, l’Argentina volta pagina e consegna la Casa Rosada a Mauricio Macri, un politico e imprenditore di tendenze liberalconservatrici che in passato era stato presidente del Boca Juniors. La sua vittoria al ballottaggio, il 22 novembre, contro il candidato peronista Daniel Scioli, è  stata schiacciante e inattesa. E segna la fine di un lungo ciclo protezionista e statalista nel Paese sudamericano.

14 dicembre
Nonostante il grande successo del primo turno, dove il Fronte Nazionale era risultato con circa il 30% il primo partito di Francia nelle elezioni regionali, l’union sacrée tra i repubblicani e i socialisti contro il pericolo populista fa rimanere a bocca asciutta il partito di Marine Le Pen: 7 regioni ai gollisti di Sarkozy, 5 al Partito socialista francese, in un voto caratterizzato da una forte affluenza.


Referendum sui matrimoni gay in Irlanda
Charles McQuillan/Getty Images
22 maggio 2015. Grazie al 60% di sì in un referendum popolare, l'Irlanda legalizza i matrimoni tra le persone dello stesso sesso

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