Economia
September 06 2017
Tutte le procedure non sono ancora definite ma l'ultimo decreto è stato ormai approvato. Sta dunque per entrare a regime l'Anticipo Pensionistico (Ape), il nuovo sistema che permetterà a molti lavoratori italiani di mettersi a riposo a 63 anni di età, anziché a 66 anni e 7 mesi (come prevede invece la Legge Fornero). Ecco punto per punto come funziona l'Ape.
Come funziona
Per tutti i lavoratori, il requisito di base per accedere all'Ape è avere 63 anni di età e 20 anni di contributi versati. Una volta fissato questo criterio di selezione, la platea dei lavoratori pensionati è stata divisa in due categorie.
Il lavoratore che accede all'Ape volontaria dovrà infatti chiedere (seppur indirettamente tramite l'Inps) un prestito a un istituto bancario o finanziario, che pagherà l'assegno pensionistico per i primi anni successivi al congedo dal lavoro. Poi, le somme incassate saranno restituite a rate con una trattenuta sull'assegno con un interesse del 2,8% circa su base annua. Il taglio sarà attorno al 4,5% della pensione piena, per ogni anno di anticipo del ritiro dal lavoro rispetto ai 66 anni e 7 mesi (la soglia anagrafica prevista dalla Legge Fornero).Esempio: chi va in pensione a 63 anni e 7 mesi (cioè 3 anni prima) subisce una decurtazione di quasi il 14-15%.
Per alcune categorie di lavoratori è possibile accedere all'Ape Social, cioè andare in pensione a 63 anni senza le penalizzazioni previste per l'Ape volontaria. Hanno questa possibilità i disoccupati da almeno 3 mesi, chi assiste un familiare con handicap e gli invalidi sopra il 74%. Per l'accesso all'Ape social bisogna inoltre aver compiuto 63 anni di età e aver alle spalle almeno 30 anni di contributi (dieci in più rispetto al requisito di base dell'Ape volontaria).
L'importo della pensione maturata, che verrà corrisposto in 12 mensilità, non può superare i 1.500 euro.
Possono accedere all'Ape social (purché abbiano almeno 36 anni di contributi e non 30 anni come per i disoccupati e gli invalidi) anche i lavoratori dipendenti che svolgono da almeno sei anni in via continuativa lavori usuranti o difficoltosi. È il caso degli operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici, i conduttori di gru o di macchinari mobili, i conciatori di pelli e di pellicce; o gli insegnanti della scuola dell'infanzia e gli educatori degli asili nido.
Le procedure per chiedere l'accesso all'Ape sono ancora da definire nel dettaglio. In linea di massima, tuttavia, si dovrà presentare una doppia domanda: una per farsi certficare i requisiti di base anagrafici e contributivi e un'altra per avere poi l'accesso all'Ape Social o all'Ape volontaria con il prestito.